Sono passati sette anni da quando la città di Firenze si è vista attraversata, per la prima volta, dal Toscana Pride: una rumorosa marea arcobaleno forte della consapevolezza politica di sé e di un ritrovato ottimismo dopo l’approvazione di una legge, seppur non soddisfacente, sulle unioni civili.

Se negli ultimi sette anni è cresciuta una coscienza sempre maggiore sui temi LGBTQIA+ da parte della società civile, poco o nulla si è mosso nella politica nazionale, anzi la nostra comunità è sempre più sotto l’attacco delle istituzioni e dall’attuale governo. Constatiamo con rabbia come alla nostra comunità in Italia non venga ancora riconosciuta piena dignità, rispetto e riconoscimento. Le forze politiche riempiono d’odio il dibattito pubblico dimostrandosi completamente aliene e inadeguate a rispondere ai bisogni della comunità LGBTQIA+, e insieme ai movimenti ultra-conservatori, promotori della cosiddetta propaganda “anti-gender” così intrisa di falsità e volute distorsioni della realtà, continuano a strumentalizzare le donne, lə bambinə e la “famiglia tradizionale” soprattutto col fine di attaccare le persone trans* e le famiglie omogenitoriali.

Per queste ragioni pretendiamo leggi, tutele e diritti adeguate alle necessità di ogni individuo che garantiscano il pieno benessere di tutte le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans*, queer, intersex e asessuali.

Chiediamo una legge che renda inammissibile discriminare per orientamento sessuale, genere o identità. Vogliamo scardinare i principi che intrappolano le soggettività trans* nella narrazione di persone “nate in un corpo sbagliato”, e una nuova legge che ne tuteli l’autodeterminazione superando la ormai obsoleta legge 164/1982, rendendo più veloce, snello e accessibile ogni percorso per l’affermazione di genere. Vogliamo che venga facilitato e reso omogeneo l’accesso alla terapia ormonale per chiunque ne faccia richiesta, e che continui a essere tutelato il diritto allo studio nelle scuole e nelle Università attraverso l’attivazione delle carriere alias, quando non è possibile una veloce modifica dei documenti ufficiali. Chiediamo che lo stesso avvenga nella pubblica amministrazione e in tutti i luoghi di lavoro. Vogliamo un provvedimento che riconosca e tuteli i diritti delle persone intersex, in Italia ancora costrette a subire interventi chirurgici e trattamenti farmacologici senza il loro consenso. E ancora, vogliamo una legge che istituisca in Italia il matrimonio egualitario e una riforma complessiva del diritto di famiglia che estenda a tuttə la possibilità di adottare o procreare, che permetta il riconoscimento dellə figliə alla nascita e che decostruisca il legame biologico come criterio su cui si fonda il concetto di genitorialità.

Chiediamo una legge che riconosca il diritto di disporre liberamente del proprio corpo e che garantisca il diritto all’aborto sicuro e gratuito in tutte le regioni italiane. Vogliamo leggi che si adattino ai bisogni delle persone, e che non costringano le persone ad adattarsi a logiche da Stato Etico.

Le nostre rivendicazioni, come noi, sono intersezionali: riconosciamo nei concetti di patriarcato, razzismo, maschilismo, sessismo, abilismo e sfruttamento la radice comune a tutte le forme di oppressione che colpiscono le persone marginalizzate. Per questa ragione, vogliamo rivendicare il rispetto e la tutela dei diritti delle donne, delle persone migranti, delle persone razzializzate, delle persone nelle carceri, delle persone rese marginali dal sistema capitalistico, delle persone disabili, la cui autodeterminazione e sopravvivenza è costantemente messa sotto attacco dai sistemi di potere e dalle istituzioni.

Il PRIDE è la festa dell’orgoglio LGBTQIA+, ma non è l’unico momento in cui tutte insieme usciamo fuori in piazza e ci riprendiamo gli spazi di chi ci vorrebbe silenti e nascostə. Partiamo dalla parata e dalle strade per urlare a gran voce le nostre esistenze nel dibattito pubblico, per prendere la parola su di noi nei media, nelle scuole, sui posti di lavoro, e nelle nostre famiglie.

Quest’anno abbiamo scelto di dedicare il Toscana PRIDE ai nostri corpi inTRANSigenti.

Attraversare le piazze con i nostri corpi è un atto politico, di lotta e resistenza, e lo facciamo, come ai tempi di Stonewall, affermando la nostra intransigenza, la nostra indisponibilità ai compromessi e alle mediazioni al ribasso. Con i nostri corpi e le nostre identità portiamo in piazza la nostra rabbia e lo facciamo con la varietà dei nostri corpi inTRANSigenti: corpi trans* e intersex, corpi grassi, neurodivergenti e con disabilità, non binari, non conformi alle aspettative sociali e di genere o razzializzati, con i nostri corpi non previsti irrompiamo nella scena e mettiamo in discussione il sistema.

 

Il TOSCANA PRIDE è un progetto regionale che si sviluppa in maniera uniforme in tutta la Toscana attraverso le realtà che ne fanno parte e, in maniera itinerante, organizza in una città toscana, ogni anno diversa, una parata politica a conclusione del percorso annuale. L’8 luglio 2023 sarà Firenze ad ospitare la parata finale.