In occasione della giornata mondiale contro il razzismo, parte la campagna #Guardachisono, contro i principali pregiudizi che affliggono le persone migranti omosessuali.

Nata dalla collaborazione tra Anddos, IlGrandeColibri.com e MigraBo LGBT, la campagna mira a sensibilizzare, attraverso la distribuzione di cartoline e poster in tutta Italia, sulla necessità di tutelare chi è discriminato due volte e punta a informare sulla possibilità di poter chiedere asilo in Italia in base alle discriminazioni da orientamento sessuale.

Lunedì 21 marzo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, tre realtà del movimento LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) italiano presentano una campagna per sconfiggere i pregiudizi legati alle differenze etniche e religiose e per informare le persone migranti omosessuali e transessuali dei loro diritti.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Anddos, l’organizzazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale presente in tutto il territorio nazionale con decine di associazioni locali e di circoli ricreativi, IlGrandeColibri.com, il principale media italiano ad occuparsi di orientamento sessuale e identità di genere in un’ottica interculturale, e l’associazione bolognese MigraBo LGBT, che offre assistenza gratuita alle persone LGBTI che fanno domanda di protezione internazionale in Emilia Romagna.

Da fine marzo saranno distribuite decine di migliaia di cartoline e centinaia di poster, con le immagini realizzate dall’illustratore erotico theAmir, nei 70 circoli ricreativi del circuito Anddos e in numerose altre associazioni. Con lo slogan “Guarda chi sono, non guardare il tuo pregiudizio”, la campagna affronta di petto e in modo provocatorio alcuni stereotipi negativi sulla persone migranti (l’africano ridotto unicamente a “superdotato”, la transessuale inevitabilmente vista come una prostituta, il musulmano considerato terrorista per forza) e li smonta per ricordare, da una parte, la necessità di evitare ogniforma di pregiudizio e, dall’altra, il fatto che anche alcune persone LGBT fuggono da persecuzioni, guerre e mancanza di prospettive e cercano rifugio in Italia.

Presentando il progetto, Marco Canale, presidente di Andoss, ha spiegato: “Abbiamo il dovere di tutelare chi è discriminato due volte, perché migrante e perché LGBT. E la nostra associazione è comunque convinta che la tutela di ogni minoranza è una forma di difesa di tutte le persone LGBT: in fondo, la nostra è quasi una posizione egoistica”.

“Vogliamo lanciare un duplice messaggio – spiega Pier Cesare Notaro, coordinatore del sito IlGrandeColibri.com – Accanto alla lotta contro i pregiudizi, è necessario ricordare alle persone migranti che in Italia l’omosessualità non è un reato e che, anzi, è possibile chiedere asilo se nel paese di origini si è discriminati per la propria identità di genere o per il proprio orientamento sessuale: sono informazioni che non tutti hanno e che possono essere veicolate in modo efficace dai circoli ricreativi, che attraggono persone di ogni provenienza geografica”.

Ogni giorno dell’anno più di 2600 persone entrano nei nostri circoli per incontrarsi, fare sesso o conoscere nuore persone, e il 7-8% di loro sono straniere. I locali sono frequentati da persone molto diverse tra loro, per questo abbiamo l’opportunità di parlare con tutti, dagli omosessuali politicamente più consapevoli a chi è all’inizio del proprio percorso di accettazione – spiega ancora Canale – Anche se in questo paese sessuofobico i nostri circoli sono demonizzati, offriamo gratuitamente informazioni sulla prevenzione, preservativi (un milione all’anno), assistenza psicologica e legale alle vittime di omotransfobia e di violenza. E ora vogliamo impegnarci anche sul fronte della lotta ai pregiudizi e al razzismo”.